Comunicato a difesa degli asili nido pubblici
Cesano 2020 come ribadito nelle commissioni istituzionali permanenti e nel consiglio comunale del 23 marzo 2016 manifesta la propria totale contrarietà alla cancellazione degli asili nido pubblici cesanesi mediante l’istituto della concessione a terzi del servizio e del conseguente trasferimento del personale educativo.
Come affermato in consiglio comunale dal consigliere Aldo Guastafierro il servizio Asili Nido che per 40 anni ha rappresentato un’eccellenza cesanese ha rappresentato per le donne non solo un semplice luogo di custodia dei propri bambini ma uno strumento che ha garantito alle donne ed alle famiglie il diritto al lavoro, ha rappresentato un valido sostegno alla genitorialità, è stato in molti casi un valido strumento di sostegno sociale intervenendo in particolare sulle fasce più deboli della popolazione garantendo attraverso i suoi servizi complementari interventi efficaci di prevenzione del disagio socio/economico.
Gli asili nido cesanesi hanno saputo, nel corso degli anni attraverso politiche mirate e lungimiranti, saper affrontare le sfide che i cambiamenti socio/economici imponevano alla società. Il lavoro e la dedizione del personale educativo ed anche del personale ausiliario che ha lavorato nei nidi cesanesi ha sempre rappresentato un valore aggiunto alla qualità del servizio e ha svolto con dedizione e professionalità le sfide che i cambiamenti imponevano.
Questa eccellenza ha fatto si che gli asili nido cesanesi abbiano sempre rappresentato un servizio di qualità assoluta (tra l’altro certificata) facendo diventare Cesano Boscone un punto di riferimento nell’ambito della provincia di Milano.
Oggi tutto ciò è stato messo in discussione con una scelta politica da parte di quest’amministrazione per noi incomprensibile. Pur riconoscendo la legittimità dell’azione intrapresa non possiamo esimerci dal valutare in maniera negativo il metodo con cui si è giunti a questa decisione. La mancanza di coinvolgimento e partecipazione in scelte così dirompenti degli stakeolders di riferimento, ma anche delle forze politiche di minoranza ci ha lasciato basiti e rammaricati, soprattutto perché la partecipazione attiva dei cittadini è uno dei punti cardine del piano di mandato dell’amministrazione cesanese.
Noi riteniamo che un’altra soluzione sarebbe stata possibile, magari anche con il supporto e il coinvolgimento di quegli attori che invece sono stati tenuti fuori da questo processo decisionale.
Sicuramente le nuove norme e gli standard regionali, che favoriscono in modo palese i soggetti privati non hanno aiutato a trovare soluzioni adeguate, per questo avremmo voluto vedere l’amministrazione cesanese in prima linea in una azione decisa nel contestare la distruzione metodica di uno dei pochi servizi pubblici direttamente offerti da un comune. Su questo piano, sicuramente, Cesano 2020, altre forze politiche presenti sul territorio, le famiglie e le organizzazioni sindacale, le associazioni del territorio e il personale tutto ne avrebbe compreso le ragioni e manifestato al fianco dell’amministrazione per garantire il servizio pubblico ai cittadini che lo richiedono e alle educatrici di svolgere il loro lavoro in una pubblica amministrazione a seguito di un regolare concorso pubblico.
Noi riteniamo che un’amministrazione di sinistra, in un momento di crisi economica come questa, in cui assistiamo tutti i giorni alla macelleria sociale che politiche economico/finanziarie stanno determinando sulle nostre famiglie, in cui le donne rappresentano l’anello più debole della catena, l’azione politica dell’amministrazione sarebbe dovuta essere proiettata a garanzia di questo servizio.
Noi riteniamo che le educatrici, le famiglie richiedenti il servizio, i cittadini cesanesi che contribuiscono a garantire la spesa del servizio con i loro tributi, sono soggetti che stanno sulla stessa barca e che vanno tutti garantiti senza escludere nessuno. Se ciò non è avvenuto vuol dire che si è fatta una scelta di parte, sacrificando in tutto questo il personale educativo.
Noi riteniamo che la proposta avanzata da più parti affinchè il servizio rimanga pubblico e possa accompagnare le educatrici verso la fine del loro percorso lavorativo e nel contempo considerare la possibile integrazione parallela di personale esterno con soluzioni adottate anche in realtà del nostro ambito territoriale sarebbe dovuta essere una delle ipotesi da tenere in considerazione.
Oggi registriamo con rammarico che ciò non è avvenuto e per questo riconfermiamo con fermezza la nostra contrarietà a tale ipotesi già pronunciata nel consiglio comunale del 23 marzo 2016.
Nel contempo garantiamo il nostro appoggio alla lotta che le educatrici, le mamme, e le famiglie stanno attuando a difesa degli asili nido pubblici.
Cesano 2020 – Forum delle Idee